XX Convegno: Siamo Amore!

20° Convegno Nazionale. Il Ritorno. Pochi giorni fa eravamo immersi in un clima di grazia e potenza straordinaria e oggi in tutti noi c’è gioia ma anche nostalgia, c’è consapevolezza di una trasformazione avvenuta o in fieri, dell’impegno che ci attende di evangelizzazione e missione, c’è desiderio di voler essere e agire come Gesù, di tener fisso lo sguardo su di Lui e su quella che è la sua volontà per noi e ancora…c’è l’intenzione e lo slancio spirituale di rendere il nostro cuore una dimora stabile dove Lui possa abitare…Guarda le foto!

E’ difficile raccontare come si sono svolti questi 4 giorni di Convegno al Palamontepaschi di Chianciano Terme, perché la Grazia quando arriva, si tocca con mano, perché la Potenza si sperimenta, perché l’Amore ti cambia radicalmente e perché Gesù quando lo senti vivere dentro di te non sussurra, non scrive parole fatte di bit, non se ne va un attimo dopo, ma resta e tu non sei più lo stesso. E così quella Tenda in mezzo al verde ancora una volta ci ha distolto dal mondo regalandoci un’esperienza talmente forte che Spirito e Carne sono diventati tutt’uno e il nostro cuore inevitabilmente ha cominciato a battere con lo stesso ritmo del cuore di Cristo! L’incontro è iniziato come di consueto con la benedizione della Sala presieduta da Don Marco Vianello, Consigliere Spirituale della Comunità,  poi prima della preghiera comunitaria il saluto del Sindaco di Chianciano, Gabriella Ferranti che ha voluto portarci personalmente il benvenuto del comune toscano augurandoci di trascorrere serenamente i giorni del Convegno e ci ha regalato parole di stima e di affetto.

Anche i nostri bambini hanno voluto darci un benvenuto speciale, hanno cantato e ballato per noi dandoci subito la parola chiave di questo incontro nazionale: Amore. Amore per Gesù che viene a colorare un mondo troppo grigio. Amore per il fratello, anche quando quest’ultimo è diverso da noi, anzi di più, se è bisognoso, solo, vulnerabile.

La prima preghiera, guidata dai membri del CNS ci ha messo di fronte alla realtà con cui ogni giorno combattiamo e alla scelta che Gesù ci chiama a fare con audacia, senza timore: “Con me o contro di me”. Poi la tradizionale consegna delle lampade accese sull’altare: una per ogni nuova comunità locale nata sul territorio nazionale e ogni anno è una gioia vedere una fiamma in più destinata ad incendiare i cuori di molti.

Questo primo giorno si è concluso con la Santa Messa presieduta da Don Marco, durante la quale 4 bambini della Comunità hanno ricevuto il Sacramento dell’Eucarestia. Quale modo migliore per entrare nella profezia di quest’anno “Non sono più io che vivo, ma Cristo che vive in me”, se non rivivendo attraverso il segno potente del pane spezzato e del vino la piena comunione con il Signore? “In questi 20 anni di cammino– ha detto don Marco nell’omelia- la Comunità è potuta crescere perché non le è mai mancato il Cibo per nutrirsi, il sedersi alla mensa del Padre e chiedere e attendere le cose importanti”. L’Eucarestia- ha aggiunto- è il primo vero modo per sentirsi Corpo, Comunità e scoprire di non essere soli. Per essere come Cristo, bisogna restare attaccati a Lui, solo così avremo la forza di andare verso gli altri per annunciare il Vangelo ad ogni creatura. Al termine della celebrazione le lettere di saluto di tanti cari Vescovi che da anni seguono i nostri passi: mons. Cantafora Vescovo di Lamezia-Terme, mons. Santoro Arcivescovo metropolita di Taranto, mons. Castoro Arcivescovo della diocesi Manfredonia-San Giovanni Rotondo-Vieste, mons. Mancini, Segretario Generale del Vicariato di Roma e ancora mons. Marciante Vescovo ausiliare di Roma per il settore Est, mons. Di Tora Vescovo ausiliare di Roma per il settore Nord, il nostro amato mons. Parmeggiani Vescovo di Tivoli, il card. Stanislaw Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici: da tutti parole di incoraggiamento e gratitudine per la nostra missione di evangelizzazione e su tutti un auspicio: “Siate Chiesa itinerante che Ama, ciò che di Cristo avete sperimentato annunciatelo agli altri”.

La preghiera comunitaria ha scandito il secondo giorno di Convegno: attraverso l’Amore di Dio sono caduti altri muri, altre barriere, altre catene e sul volto di molti abbiamo visto brillare la luce della conversione, la luce dell’adesione consapevole al progetto di Dio e la volontà di percorrere la strada giusta come abbiamo ascoltato nelle testimonianze. Il primo insegnamento “E’ lui infatti che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto” (Col 1,13) è stato tenuto da Don Angelo Panzetta che ci ha illustrato quali siano i parametri che attestano l’efficacia di un cammino e dai quali non si può prescindere: Fede, Speranza e Amore. Ci ha esortato a crescere nell’intelligenza della volontà di Dio, a comportarci in modo fedele alla chiamata come il Padre è fedele con noi: fedeltà morale, fedeltà operativa, ad essere magnanimi e perseveranti come S. Paolo chiede a Timoteo. E infine ad aprirci alla Luce trasferendo la nostra umanità nella regalità di Dio. Nel pomeriggio anche la relazione tenuta da uno dei membri del CNS, Laura sul tema della Profezia. Forti le sue parole quando ci ha detto: “Non si tratta di seguire Cristo, non siamo chiamati solo a questo ma ad essere come Lui, a pensare, agire, amare, come ama Lui”. Ci ha messo in discussione ponendoci davanti i nostri limiti, l’egoismo spirituale e materiale che ci allontana da Dio per poi ribadire: “Solo morendo a noi stessi, saremo in grado di guardare il volto di Cristo e di comprendere cosa Lui vuole da noi”.

A seguire la Celebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Rodolfo Cetoloni vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza che ha amministrato il Sacramento della Confermazione ad alcuni giovani della Comunità.  Un momento davvero toccante a cui tutti hanno partecipato con gioia. Ricevere la cresima in fondo, è dire Eccomi, è avere coraggio di dire Sì e imprimere in modo indelebile quel sigillo dell’amore di Dio ricevuto nel battesimo. “ Solo la fede e l’amore – ha detto Mons. Cetoloni- ci permettono di vedere Gesù. E l’amore condiviso con un corpo è il vero motore per un annuncio di salvezza all’esterno”. Il Signore -ha concluso – non solo si prende cura di noi come fa il Buon Pastore con le sue pecore, ma Egli ci ama a tal punto da renderci Pietra Angolare: quella pietra senza la quale nessuna costruzione potrebbe reggersi, nessuna fondamenta potrebbe essere davvero solida.

Nel terzo giorno di Convegno, l’aria dentro e fuori la sala sembrava diversa. C’era un percorso che Dio stava facendo con ognuno di noi che diventava palese, prendeva forma. La profezia si stava incarnando a tal punto che anche i nostri connotati sembravano diversi e sul cartellino di riconoscimento al nostro collo non c’era più scritto il nostro nome ma: Amore. Gesù è entrato, ha preso dimora, Gesù ha guarito nel corpo e nello spirito tanti fratelli, Gesù ci ha detto: “Voi siete Amore”.

Subito dopo la relazione di S.E. mons. Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione sul tema: “Nuovi Evangelizzatori per una Nuova Evangelizzazione”, trasmessa in differita alle 18.00 da Radio Maria. Instancabile e appassionato oratore oltre che primo evangelizzatore, mons. Fisichella ci ha portato, con le parole, in mezzo alla gente bisognosa di un annuncio, verso coloro che hanno perso la fede, che si sono allontanati, facendoci comprendere quale sia l’impegno che la Chiesa ci richiede. Per essere veri evangelizzatori -ha detto- bisogna innanzitutto tenere fisso lo sguardo su Gesù, rimanere con Lui e non cercare l’effimero, non riempirci la vita di cose vane, poi essere capaci di seguirlo mentre ci indica il cammino, avere stabilità nel credere senza lasciarci sviare da dottrine false, e ancora desiderare di conoscerlo sempre di più, avere fame e sete della sua Parola. Infine usare bene gli strumenti che Egli ci ha dato e che abbiamo acquisito attraverso un’adeguata formazione. “Abitare con il Signore – ha aggiunto – deve essere la nostra più forte vocazione”. Il nuovo evangelizzatore  deve saper dare ragione di Cristo e della sua fede in Cristo, con dolcezza, mitezza, pazienza. Riscoprire una fede illuminata è fondamentale per rendere Dio credibile tra gli uomini, per fare in modo che il Padre ritorni presso gli uomini di oggi. Da lui anche l’annuncio di un evento straordinario che la Chiesa sta preparando per tutto il Rinnovamento Carismatico Cattolico nel 2013…

Grande esplosione di gioia per la Santa Messa presieduta da mons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino, padre, amico e fratello della Comunità. Le sue parole ci hanno riempito il cuore, così come l’affetto che egli ha per ciascuno di noi! Don Cesare ha insistito sull’importanza della profezia scelta per quest’anno ma ha detto: “è bene che voi la viviate singolarmente, ma soprattutto come Comunità”. Guardando alla realtà dei fatti, alla crisi economica che stritola il Paese, ci ha esortato a recuperare le forze e le risorse spirituali, ad essere appunto Comunità di speranza carica di impegno e generosità, che annuncia cose liete; ad essere segno dell’amore di Cristo che cambia il mondo e lo salva. Accorato il suo appello ai giovani, linfa della Chiesa, a non abbattersi, a non confondersi nel mucchio, né stare nella retroguardia, ma ad essere protagonisti con occhi e orecchie nuove, trasformati dallo Spirito, capaci di farsi veri imitatori di Cristo.

La sera, come di consueto la rappresentazione sacra messa in scena dai giovani della comunità di Roma, che ha toccato molti cuori e regalato un momento di gioia, di festa e commozione ma anche di spettacolo vero e applausi fragorosi!

Ultimo giorno. Intensissimo anche questo e pieno di sorprese. La preghiera comunitaria “totalizzante”, ha quasi “annientato” la nostra umanità, molti fratelli hanno vissuto guarigioni della memoria, molti la riconciliazione, il perdono, la compassione verso il fratello e il Signore è venuto a sanare situazioni ancora nascoste, ancora non risolte. Quindi la Relazione di un altro membro del CNS Ciro, sul tema “Ti mando ad aprire loro gli occhi” (At 26, 17) Non ci viene chiesto, una volta sperimentata la grazia e l’amore di Dio, di andare per le strade a parlare di Gesù, ma il nostro compito è rendere visibile Cristo. Essere testimoni credibili, e farsi riconoscere come coloro che hanno visto Gesù, hanno riacquistato l’intelligenza dei pensieri di Dio e hanno vissuto il travaglio del passaggio “dalle tenebre alla luce”. A sorpresa(visti i suoi tanti impegni non era da programma!) la Celebrazione Eucaristica presieduta da mons. Giuseppe Mani, Arcivescovo Emerito della diocesi di Cagliari che nel saluto iniziale ha espresso gioia e soddisfazione per averci lasciato dieci anni fa in pochi e averci ritrovato come “un popolo immenso” in cammino verso Dio.  “La sfida di tutti i cristiani – ha detto- non è quella di credere in Cristo, ma accorgersi che Lui è in mezzo a noi, che cambia lì dove la trasformazione sembra impossibile, che fa fiorire il giardino lì dove prima c’era il deserto”. E ancora, se non lo avessimo capito, restare uniti alla roccia, attraverso la preghiera costante, attraverso la fraternità, la comunione dei cuori.

Il rombo del Canto del Convegno e il volo di centinaia di palloncini colorati in cielo per celebrare il 20° anniversario della Comunità hanno concluso questo incontro straordinario che vi abbiamo raccontato e abbiamo rivissuto insieme attraverso parole ed immagini, con l’augurio che tutti quei fratelli che sono rimasti nelle loro città per vari motivi e molti altri ancora possano aggiungersi e viverlo con noi!

Un grazie particolare a tutti coloro che hanno reso possibile questo Convegno, ai fratelli dell’organizzazione, del servizio, del baby parking, della liturgia, dell’accoglienza; tutti coloro che hanno partecipato alla rappresentazione sacra e i fratelli della Corale Nazionale che ha instancabilmente animato e sostenuto tutti i momenti di preghiera, di adorazione, di festa regalandoci la gioia di cantare per il Signore, di percepire e vivere la Gloria di Dio, la potenza dello Spirito Santo!