
Le lettere di minaccia, sarebbero giunte al presule nei giorni antecedenti al Natale. La diocesi di Lamezia Terme in un comunicato ufficiale ribadisce che attualmente il caso è nelle mani “delle competenti autorità inquirenti e che le indagini sono mirate alla conoscenza della natura e della provenienza dell’atto in questione, giudicato inaccettabile e inaspettato”. “In rinnovata e piena comunione con il suo Pastore, mons. Cantafora- si legge ancora nel comunicato, la Chiesa locale continua, con l’aiuto del Signore, nello svolgimento della sua missione, portando la speranza del Vangelo e proseguendo nell’attuazione del suo Progetto Pastorale, redatto con il coinvolgimento di tutte le componenti ecclesiali”. La Comunità Gesù Ama è unita fortemente nella preghiera alle altre comunità religiose e laiche della diocesi che in questi giorni con iniziative di solidarietà si sono strette ancora di più attorno a mons. Cantafora, pronti a rispondere energicamente alle sfide del territorio, con la forza rigeneratrice del Vangelo.