
Dopo la Veglia con Papa Francesco e la Santa Messa in Piazza San Pietro, carichi del suo incoraggiamento, era inevitabile che celebrando insieme la Pentecoste, facessimo l’esperienza degli apostoli nel Cenacolo. Subito infatti è stato un boato, con la preghiera di lode e l’invocazione del Paraclito che è venuto a visitare le nostre menti, ad elargire grazia di doni e di carismi a tutte le comunità presenti. Dopo la preghiera, animata dai membri del CNS delle varie realtà, abbiamo ascoltato la prima meditazione di mons. Joseph Malagrecca sul tema “E tutti furono colmati di Spirito Santo: Pentecoste ieri e oggi” (At 2,4), che ci ha ricordato l’importanza di non abituarsi alle cose dello Spirito, di lasciarci sorprendere ogni volta, perché la sua venuta è improvvisa e ha effetti sorprendenti. Lo Spirito ha detto mons. Malagrecca non scende solo sulla Chiesa fatta di vescovi o di cardinali, ma su ciascuno di noi che è Chiesa viva. Quindi ci ha ricordato le parole consegnateci da Papa Francesco: Novità, Armonia, Missione fino alle periferie esistenziali. Questo ha detto – il nostro unico programma di vita, la nostra vocazione. D’altra parte il Rinnovamento Carismatico non vale niente se non c’è la missione, che è la sua ratio, il suo fuoco che divampa. Dopo di lui le testimonianze di storie di vita davvero forti ma bellissime, perché culminate con la conversione e l’incontro d’amore con Gesù che salva, che strappa dalla morte, che porta via il peccato. Altra relazione, quella di Padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, sul tema “La Pentecoste e il Rinnovamento Carismatico nel Terzo Millennio”. Padre Raniero ci ha subito esortato a prendere coscienza della grazia e della missione a cui come movimento mondiale siamo chiamati. Poi ha fatto un excursus partendo dalla Chiesa pre Conciliare, fino ai giorni nostri sottolineando come lo Spirito, unico vero protagonista del Rinnovamento, abbia consentito la realizzazione di cambiamenti importanti e l’avvicinamento progressivo tra la Chiesa, intesa come depositaria della legge e tutto il popolo di Dio. Con la discesa dello Spirito inizia una sinergia diversa, una comunione intensa, fino a divenire una cosa sola. Per questo è importante la Comunione, perché anche con carismi e specificità diverse si può giungere alla pienezza che dà gioia. Anche da lui il monito a non avere paura dei tempi che corrono, delle “moderne persecuzioni” a causa del Vangelo, perché Dio viene in nostro aiuto. L’invito ad essere testimonianza vivente, profeti di pace anche solo con gli occhi, quando non ci è possibile annunciare Gesù con le parole. Prima della Santa Messa, l’adorazione eucaristica con la potenza del canto in lingue che azzera confini, barriere, differenze, e la suggestiva sfilata delle bandiere di tutte le nazioni in cui il Rinnovamento è presente. Al termine la Messa solenne, celebrata dall’Abate della basilica di San Paolo, Edmund Power che ha ripercorso la figura dell’Apostolo Paolo, primo attore del Nuovo Testamento, colui che accetta la sfida, dopo la conversione, della totale dedizione all’annuncio del Vangelo. Ad animare instancabilmente questo intenso pomeriggio di Pentecoste, la nostra corale Nazionale insieme ad alcuni rappresentanti di altre comunità. I canti in diverse lingue, la sensazione di essere ancora più vicini e sempre di più, un popolo grande in cammino sotto l’azione dello Spirito che ormai ci ha acceso, rendendoci fuoco inestinguibile.