Il Papa ai Nuovi Evangelizzatori: Siate Segni di Speranza! La Missione nelle Chiese di Roma

33 rappresentanti delle Conferenze Episcopali mondiali, 400 esponenti di 115 realtà ecclesiali impegnate nell’evangelizzazione, 10.000 giovani partecipanti: sono i numeri del Convegno, sul tema “Nuovi evangelizzatori per la nuova Evangelizzazione – La Parola di Dio cresce e si diffonde” svoltosi nei giorni scorsi in Vaticano. Ad aprire l’incontro la prolusione del presidente del dicastero pontificio per la Nuova Evangelizzazione, mons. Rino Fisichella. Quindi nel pomeriggio tante testimonianze e un concerto con Andrea Bocelli. Poi le parole del Papa che ci ha chiesto di essere segni di speranza, testimoni coraggiosi in un mondo in cui il male fa ancora tanto rumore. La sera la prova concreta: siamo andati per le strade di Roma ad annunciare la buona novella.
Mons. Fisichella ha ribadito la necessità di portare Gesù in tutti gli ambiti possibili, persino di usare i media superando diffidenza e paura, ma soprattutto ha sottolineato l’importanza della formazione in un contesto di debolezza culturale nel mondo d’oggi e di progressiva scristianizzazione. “Risposte adeguate”, “slancio missionario” e “impulsi di evangelizzazione diversi” per realtà territoriali diverse. Queste le richieste del presule che ha dichiarato:  il punto centrale è sempre l’incontro con Cristo: la persona che crede fa questa esperienza e questa è chiamata a testimoniare. “Molti, sbagliando – ha detto mons. Fisichella- hanno pensato che l’annuncio esplicito non fosse più necessario e che la semplice testimonianza di vita fosse la nuova forma di evangelizzazione. Per sua stessa natura, invece, la testimonianza comporta l’annuncio esplicito del perché si sceglie di vivere alla sequela di Cristo”. Resta il fatto che bisogna affidarsi all’opera dello Spirito Santo e impegnarsi nella preghiera, ma “è determinante – dice – che ci facciamo carico anche di un pensiero profondo e di un’azione coerente”. “Fede e pensiero  devono invece poter parlare in tema e in ambito di famiglia, politica, e affrontare sfide e opportunità come l’immigrazione”. La sera, le parole di Benedetto XVI che ha tracciato il ritratto di quelli che sono e devono essere i nuovi evangelizzatori: segni di speranza dove il male fa più rumore, comunicando la gioia della fede anche in mezzo all’indifferenza, all’incomprensione e alla persecuzione. “L’annuncio del Vangelo – ha detto il Pontefice-  è veramente giunto fino ai confini del mondo e, anche in mezzo a indifferenza, incomprensione e persecuzione, molti continuano anche oggi, con coraggio, ad aprire il cuore e la mente per accogliere l’invito di Cristo ad incontrarLo e diventare suoi discepoli”. Quindi il richiamo ad un rinnovato senso di responsabilità, lo stesso che anima il Il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione… “Esso – aggiunge il Santo Padre è chiamato ad offrire un aiuto particolare alla Chiesa nella sua missione soprattutto all’interno di quei Paesi di antica tradizione cristiana che sembrano diventati indifferenti, se non addirittura ostili alla Parola di Dio. Il mondo di oggi ha bisogno di persone che annuncino e testimonino che è Cristo ad insegnarci l’arte di vivere, la strada della vera felicità, perché è Lui stesso la strada della vita”. Infine l’auspicio di Benedetto XVI che incoraggia i presenti a “lasciarsi plasmare” dall’azione dello Spirito Santo e a rispondere alla chiamata di Gesù ad essere suoi discepoli con la stessa fiducia del profeta Isaia che disse: “Ecco Signore manda me”. Forti delle parole del Papa la sera, abbiamo iniziato subito a parlare di Gesù. Tre i punti principali di missione: la chiesa Sant’Agnese in Agone a Piazza Navona, Campo dei Fiori e la Chiesa di Sant’Andrea della Valle: qui c’eravamo anche noi ad animare, con canti e balli all’esterno e con l’adorazione eucaristica all’interno la “prova” sul campo: tanti i giovani incontrati, tanti quelli che incuriositi si sono avvicinati dimostrando poi fame e sete di Cristo. La Comunità Gesù Ama continua quest’opera di evangelizzazione con appuntamenti mensili in varie parrocchie della capitale e non solo: l’amore di Dio è troppo grande per non condividerlo, la gioia di averlo incontrato va gridata sui tetti, facciamo nostro l’auspicio del Papa di continuare a seminare, con coraggio anche dove c’è rifiuto e incomprensione, prima o poi vedremo il seme diventare albero!