Nel Silenzio Ho Udito la Voce di Dio… (Romina da Roma)

Durante il mese di agosto, prima di partite per un pellegrinaggio con i fratelli della comunità destinazione la Verna – Assisi, mi chiedevo cosa mi spingesse ad andare…Sicuramente, mi sono detta, mi piace la compagnia delle persone con cui intraprenderò questo pellegrinaggio, ma poi al di sopra di tutto, c’era e c’è in me il desiderio di  incontrare Dio, vivere dei momenti alla sua presenza, momenti di infinita intimità e comunione con Lui. La preghiera avvicina ed innalza l’anima verso Dio ed in luoghi come questi ci avviciniamo a Lui in maniera esponenziale, riscoprendo un rapporto di appartenenza e di filialità con il Padre. Vivere questi giorni di preghiera, di silenzio interiore mi ha aiutato ad ascoltare la voce di Dio e lontano dai frastuoni cittadini e dalle continue sollecitazioni della nostra società industrializzata, proiettata al successo individuale, all’importanza dell’apparire, sempre più lontana da Dio e sempre più incentrata sulle capacità umane sino a mettere l’uomo al posto di Dio… la volontà del Signore improvvisamente si è fatta più chiara nella mia anima,nel silenzio dentro di me e intorno a me finalmente l’ho sentito, ho prestato attenzione ai suoi desideri, finalmente mi sono riscoperta capace di parlare con Dio cuore a cuore come mai avevo fatto prima di adesso.

Condividere questa esperienza con i giovani della comunità è stato meraviglioso, un’esperienza unica che ci ha avvicinato: sì, tutti eravamo in cammino verso la stessa meta e lo stare insieme nella preghiera ci ha reso una cosa sola.

Un percorso sui passi di San Francesco:

  • alla riscoperta della carismaticità della nostra chiamata e della chiamata di tutti i cristiani perché la Chiesa è nata carismatica. Una chiamata vissuta nella pienezza dei carismi
  • alla riscoperta della letizia e della gioia, dono gratuito da vivere in pienezza
  • alla riscoperta di un sì che si fa “SÌ” ogni giorno
  • alla riscoperta della fedeltà e della perseveranza ad una chiamata che viene dall’alto che ci rende dono per il prossimo
  • alla riscoperta della preghiera di lode
  • alla riscoperta che il lasciare tutto per seguire Gesù non ci rende poveri e non ci toglie niente ma ci arricchisce di quel “qualcosa” che neanche noi sappiamo descrivere, quella pace ed quel benessere interiore che rendono piena la nostra vita, dando un nuovo significato alla nostra esistenza.

Gesù è quel Sale che dà sapore ai cibi è quella Luce che illumina tutta la nostra vita, che si fa dono per noi affinché possiamo portarlo agli altri. È quella speranza che non delude mai e che ci dona nuovi occhi all’interpretazione degli eventi della nostra vita.

È lo stesso Gesù che riempie tutta la nostra esistenza e che io voglio seguire nonostante me stessa, i miei limiti e difetti, nonostante i miei rinnegamenti. È per Lui che sono qui, per poterlo incontrare, amare, conoscere e lasciarmi amare e trasformare dal Suo amore sanante.

Dopo questo viaggio prego affinchè San Francesco mi sia maestro nell’umiltà, nel servizio, nella povertà di spirito, nella purezza di cuore, nella gioia e nella letizia.

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