Grande festa ieri sera nella Comunità di Roma per la visita pastorale di mons. Matteo Zuppi Vescovo Ausiliare del settore Centro. Accolto dai canti mons. Zuppi, come è solito fare, all’ingresso della celebrazione eucaristica, si è fermato tra la gente, ha stretto mani, impartito benedizioni, regalato carezze ai bambini che entusiasti lo aspettavano in prima fila. La Sala Raffaello stracolma e il cuore di noi tutti traboccante di gioia.
Gioia sì, perché stare con lui, ricevere le sue parole di incoraggiamento è come respirare aria nuova, fare un pieno di benzina spirituale. Nell’omelia, prendendo spunto dalle letture del giorno, ci ha invitato a rendere Gesù presente nella nostra vita e a non vivere più come se Lui non si fosse ancora manifestato. Ci ha esortato a non ridurre l’incontro con Dio ad una regola, ma a coltivare ogni giorno il nostro rapporto con Lui e a lasciarci trasformare dal suo amore, forti di aver ricevuto il primo dei sacramenti, il Battesimo attraverso il quale entriamo a far parte della grande famiglia di Cristo. “Siamo suoi perché amati – ci ha detto mons. Zuppi – e in quanto suoi dobbiamo ascoltare la sua voce”. Poi ripercorrendo alcune forti esortazioni di Papa Francesco ci ha ricordato cosa voglia dire essere cristiani e come debba essere un cristiano. No ai cristiani “inamidati” dunque, a quelli con “atteggiamento da salotto” che preferiscono non sporcarsi le mani. Il cristiano deve essere consapevole della grazia che ha ricevuto, essere gioioso anche davanti alle difficoltà; essere corpo e mai isola, sentirsi parte della Chiesa che attraverso il battesimo appunto ci genera alla fede, e della Comunità che ci accoglie, ci sostiene, ci guida nella formazione alla vita nello Spirito. E ancora, il cristiano deve saper donare prima di ricevere, deve recitare il suo Credo con convinzione e mai, come dice Francesco, a pappagallo, perché così non serve a niente. Il cristiano è senza paura, crede nella libertà dello Spirito, ha tenerezza e bontà, la sua vittoria è “voler bene” a Dio, al prossimo, al nemico. Infine non c’è cristiano che non sia un autentico evangelizzatore: bisogna farsi discepoli, missionari piccoli ma forti senza distinzione di sorta, senza prediligere un luogo o una persona per poter portare l’annuncio della salvezza. Dopo l’omelia, il Vescovo ha chiesto agli effusionandi che la prossima settima riceveranno appunto l’Effusione, durante un ritiro di tre giorni (Sacrofano 17-18-19 gennaio), di rinnovare il loro impegno nella preghiera personale e comunitaria e nel cammino che hanno scelto consapevolmente di intraprendere; e poi di accogliere nuovamente il dono dello Spirito Santo ricevuto durante il battesimo. Al termine della celebrazione alcuni annunci importanti. Mons. Zuppi sarà con noi al Convegno Nazionale e ci guiderà nella missione “Gesù al Centro” che quest’anno si svolgerà proprio a Trastevere. Poi le tante iniziative comunitarie di evangelizzazione e missione nelle chiese del centro, per far sapere a tutti, ai lontani soprattutto che la Chiesa è viva e che Gesù li aspetta, li invita, li cerca, continua ad amarli.