Missione “Gesù al Centro” 2008

Con la partecipazione all’Angelus in Piazza S. Pietro e il saluto e la benedizione del Papa ai giovani che hanno partecipato a “Gesù al Centro”, si è conclusa, come di consueto, la missione  di evangelizzazione nel centro storico di Roma. Ieri nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia la Santa Messa presieduta da S.E. Monsignor Mauro Parmeggiani, poi la processione Eucaristica per le vie del centro e il concerto in piazza Navona guidato dalla Comunità.
Come ogni anno, la missione di strada si è conclusa così, con le parole di incoraggiamento di Benedetto XVI, rivolte a tutti coloro che nella propria vita, in circostanze ordinarie, come in quelle staordinarie, concorrono a diffondere il messaggio di salvezza per l’umanità intera contenuto nel Vangelo.Proprio ieri, durante la Santa Messa, Monsignor Parmeggiani, ci aveva ringraziato per il lavoro missionario svolto anche quest’anno con grande entusiasmo ma ci aveva anche esortato a non perdere mai di vista l’importanza della Parola di Dio.Dopo la celebrazione eucaristica, per le vie del centro storico, il Verbo, si è fatto carne, suscitando la commozione di tutte quelle persone che “per caso” , vedendo passare Gesù Eucarestia, forse per la prima volta hanno incontrato il volto di Dio. La processione eucaristica è poi culminata in Piazza Navona con un momento intenso di adorazione del Santissimo Sacramento. Per pochi istanti la piazza si è fermata e nel silenzio ha adorato il Signore, fisicamente al centro di Roma e al centro dei nostri cuori, della nostra esistenza. L’attesa di Gesù Eucarestia è stata riempita dai canti di animazione eseguiti dalla corale della nostra comunità insieme a giovani di altre realtà del Rinnovamento Carismatico, come la Comunità Maria e la Comunità Gesù Risorto, che hanno preparato la piazza anche con momenti di preghiera all’arrivo di Gesù. Canti e Testimonianze dopo l’adorazione hanno poi concluso la serata coinvolgendo in modo straordianrio tutte le persone presenti, tutti coloro che attirati dalla musica, dai balli e dalla luce del Santissimo anche solo per un istante hanno voluto, con noi, rendere grazie a Dio Padre, invocare il Suo nome, credere alla Parola di Salvezza che Lui ha per ciascuno di noi.

Solo la Parola di Dio può cambiare davvero il cuore dell’uomo: non a caso sono state queste le parole pronunciate da Benedetto XVI durante la  Messa per l’apertura del Sinodo su “La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”, in una Basilica  Romana, San Paolo fuori le Mura gremita di persone, il Papa ha esortato i padri sinodali a lavorare per “rendere sempre più efficace l’annuncio del Vangelo in questo nostro tempo”:
Avvertiamo tutti quanto sia necessario porre al centro della nostra vita la Parola di Dio, accogliere Cristo come unico nostro Redentore, come Regno di Dio in persona, per far sì che la sua luce illumini ogni ambito dell’umanità: dalla famiglia alla scuola, alla cultura, al lavoro, al tempo libero e agli altri settori della società e della nostra vita”.  Quando Dio parla, ha rilevato il Pontefice, “sollecita sempre una risposta; la sua azione di salvezza richiede l’umana cooperazione, il suo amore attende corrispondenza”:“Solo la Parola di Dio può cambiare in profondità il cuore dell’uomo, ed è importante allora che con essa entrino in una intimità sempre crescente i singoli credenti e le comunità. L’Assemblea sinodale volgerà la sua attenzione a questa verità fondamentale per la vita e la missione della Chiesa. Nutrirsi della Parola di Dio è per essa il compito primo e fondamentale”.

In effetti, ha proseguito il Pontefice, “se l’annuncio del Vangelo costituisce la sua ragione d’essere e la sua missione, è indispensabile che la Chiesa conosca e viva ciò che annuncia, perché la sua predicazione sia credibile, nonostante le debolezze e le povertà degli uomini che la compongono”. In questo Anno Paolino, il Papa non ha poi mancato di richiamare l’esempio di San Paolo, “intrepido testimone e araldo della Parola di Dio”, il suo grido: “Guai a me se non predicassi il Vangelo”. Tanti, ha costatato Papa Benedetto, non hanno ancora incontrato il Vangelo; altri, pur avendo ricevuto una formazione cristiana, “si sono affievoliti nell’entusiasmo e conservano con la Parola di Dio un contatto superficiale”, altri ancora si sono “allontanati dalla pratica della fede e necessitano di una nuova evangelizzazione”, né mancano persone di retto sentire che si pongono domande esistenziali a cui solo Cristo può rispondere. Di qui la vibrante esortazione del Papa:

“Diviene allora indispensabile per i cristiani di ogni continente essere pronti a rispondere a chiunque domandi ragione della speranza che è in loro annunciando con gioia la Parola di Dio e vivendo senza compromessi il Vangelo”.

Ringraziamo il Signore perchè ci ha reso strumento e portavoce di questa speranza, perchè attraverso questa missione di evangelizzazione, andando nelle scuole, negli ospedali, per le strade, abbiamo riscoperto la forza della Chiesa Unita, fatta di tante realtà e spiritualità diverse che per annunciare ai giovani della capitale la Parola di Dio, hanno conseguito le medesime mete, raggiunto gli stessi obiettivi, usato l’unica arma, l’unica risposta di vita: mettere sempre in ogni momento Gesù, al Centro.

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