Incontro Regionale Sardegna: la Visita di Mons. Atzei

Come ogni anno anche questo incontro regionale in Sardegna ha visto la partecipazione di Mons. Paolo Atzei, Arcivescovo di Sassari. Un segno grande quello della sua presenza,  accolto con immensa gioia dalla comunità intera. Il segno di un pastore che ancora una volta non manca di prendersi cura delle sue pecore incoraggiandoci ad andare avanti nell’annuncio del Vangelo, unica vera forza rivoluzionaria dei nostri tempi, preparando i nostri cuori, anche in vista della prossima Missione Diocesana, a spargere il seme dell’amore di   Cristo in ogni ambito della vita sociale.

Con estrema lucidità Mons. Atzei, facendo riferimento al brano del profeta Abacuc (1,2-3) ha saputo cogliere alcuni elementi attualissimi: su tutti l’apparente silenzio di Dio di fronte alla “decomposizione” sociale e religiosa di Israele ai tempi del re Giosia. In realtà Dio non è lontano dai bisogni dell’uomo, non volge il suo sguardo altrove, non si disinteressa a quella che è la situazione di un intero popolo, anzi, Egli  come allora, anche oggi ci assicura che “colui che non ha l’animo retto soccombe, mentre il giusto vivrà per la sua fede” .

Prendendo spunto dal Vangelo, il presule ci ha esortato proprio alla fede e all’umiltà: armi potenti nelle mani di ogni battezzato, per volgere le cose in meglio, per trasformare il male in bene, per scuotere le coscienze addormentate! Ciononostante nello scenario del mondo, ma anche della stessa comunità cristiana, la fede non sembra l’aspetto fondamentale: è quasi emarginata, sottovalutata, o al contrario data per scontata. Eppure – dice il Signore- ne basterebbe “un granellino di senapa” per fare cose impossibili, addirittura “trascinare una montagna”  fino al mare. Dobbiamo sempre radicare e fondare la nostra fede in Cristo Gesù, ha detto Mons. Atzei- renderla dinamica, paziente, forte nella prova, umile, ricca di opere sante, aperta alla carità, missionaria, ossia capace di testimoniare il Risorto. In ultimo spiegando il brano all’Apostolo nella seconda lettera a Timoteo  l’Arcivescovo di Sassari ha ricordato la necessità di ravvivare la grazia del Battesimo, mettendo in pratica il dono dello Spirito Santo che vive in ciascuno di noi, ad agire con  “uno spirito di forza, di amore e di saggezza”, senza mai “vergognarsi di rendere testimonianza” di “soffrire insieme per il Vangelo”. Da qui l’esortazione a tutta la comunità Gesù Ama, ad abbracciare la fede in tutto il suo cammino, a saper fondare nella fede in Cristo, ogni processo formativo, di crescita, di santità. Facendo ancora riferimento al nome  della comunità e  a quello che è il suo carisma fondante, Mons. Atzei, ci ha ribadito l’importanza di mettere a frutto la carità: ossia avverare il mistero della misericordia di Dio nelle relazioni reciproche, nell’amore che sa perdonare, nel farsi carico del fratello e della sorella che è nel bisogno spirituale e materiale; nella passione per il Vangelo il suo anelito missionario.  Infine l’invito a seguire le orme di Francesco, Santo Patrono d’Italia: un uomo dalla fede salda, stracolmo di carità. Nel suo carisma anche quello dell’essere “suddito e soggetto a Santa Madre Chiesa, con umiltà e in obbedienza”, al Papa, ai vescovi, ai sacerdoti. Le parole del nostro caro pastore hanno contribuito a rinvigorire i nostri cuori, a rinsaldare le nostre ginocchia dandoci  la certezza di essere sulla buona strada. In questo tempo ricco di iniziative di evangelizzazione, come l’appena conclusa missione “Gesù al centro” organizzata dalla diocesi di  Roma, salutata con gioia anche dal Pontefice all’Angelus, siamo pronti più che mai a portare la buona notizia ai lontani, ad incendiare i cuori con l’annuncio salvifico dell’amore di Cristo, che non delude mai: solo il Suo amore ci rende veramente liberi, solo il sentirci figli amati ci fa sentire l’urgenza di cambiare, non solo a parole ma con i fatti questo nostro mondo!