È in atto nella Chiesa una nuova Pentecoste ed ognuno di noi è chiamato a fare questa esperienza di rinnovamento profondo, di rinascita dallo Spirito.
Attraverso l’esperienza dell’effusione dello Spirito Santo, il Signore ci permette di riportare alla luce quei doni e quei carismi che ci erano stati donati nel battesimo e che la mentalità del mondo e le nostre passioni hanno reso inoperanti dentro di noi.
Grazie ai doni e ai carismi la potenza di Dio continua ad agire e a manifestarsi in maniera straordinaria attraverso di noi. Nella prima lettera ai Corinzi, infatti, San Paolo ci ricorda che a ciascuno di noi è stata data una manifestazione particolare dello Spirito attraverso i doni e i carismi.
I doni dello Spirito ci sono stati dati per la nostra crescita personale, la nostra edificazione e la nostra santificazione, secondo la volontà del Signore. Essi abitano stabilmente in noi.
I carismi vanno messi al servizio degli altri fratelli, per l’edificazione della Chiesa e per la crescita della comunità tutta.
Ad esempio l’amore che è alla base della vita spirituale, si può manifestare come dono quando ti permette di amare il Signore e gli altri fratelli con lo stesso amore che Dio ha per te, ma si può manifestare anche come carisma quando ti permette di trasmettere agli altri l’amore di Dio e farli sentire personalmente amati da Lui.
I doni e i carismi hanno infinite modalità di espressione e di azione: si radicano e si manifestano in modi diversi, secondo come il Signore vuole e permette, ma anche secondo la nostra docilità a divenirne “canali” e a metterli a frutto. Così il dono dell’amore, della fede, della speranza, del riposo nello Spirito, delle lingue e dell’interpretazione delle lingue; il carisma dell’amore, della fede, della speranza, della guarigione, della sapienza, della liberazione, del discernimento, della lode e dell’evangelizzazione e tanti altri ancora.